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Economia circolare

Il settore conciario può essere considerato un esempio arcaico di economia circolare.

La pelle non solo è un materiale di scarto dell’industria alimentare trasformato in un prodotto di elevata qualità durevole nel tempo, ma l’intero processo di conciatura è per sua natura circolare poiché al suo interno si creano scarti produttivi che divengono materie prime per altre filiere industriali.

Le stesse risorse di cui si avvale il processo conciario fanno parte di questo moto circolare, ad esempio l’acqua, che è la materia prima più importante, viene depurata attraverso impianti d’avanguardia che consentono di evitare impatti negativi sull’ecosistema.

La struttura dell’industria conciaria italiana vede tutti gli attori coinvolti strettamente interconnessi, in quanto la condivisione di conoscenze e l’adozione di pratiche sostenibili lungo l’intera catena del valore possono contribuire a massimizzare gli effetti positivi dell’economia circolare della concia. Il recupero degli scarti conciari, trasformati poi in fertilizzanti e biostimolanti utilizzati in agricoltura, rendono concreta l’ambizione di chiudere il cerchio dei materiali naturali e ripartire con un nuovo ciclo.